TRAM!
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TrAMandare – Viaggi di istruzione

ITINERARI DIDATTICI PER COLTIVARE LA CITTADINANZA ATTIVA

“TrAMandare” è il progetto della cooperativa TrAM incentrato sui viaggi d’istruzione per scuole secondarie di secondo grado. Il progetto nasce dall’idea di combinare gli strumenti dell’attivismo sul territorio, declinato nelle direttive dell’antimafia sociale, della tutela ambientale, della rigenerazione urbana e della cittadinanza attiva, con il profondo valore didattico del viaggio.

TrAMandare vuole raccontare il territorio da nuove prospettive, allontanandosi dalle tossiche narrazioni predominanti, e spingendo a conoscere i presidi di resistenza attiva che lo costellano. Spogliati dagli stereotipi, vogliamo che siano i luoghi e chi li abita a raccontarsi.

Le nostre proposte non sono da considerarsi, pertanto, come visite guidate in luoghi atipici, ma come esperienze didattiche che hanno come fine quello di far toccare con mano l’unicità storica, culturale e sociale dell’ambiente attraversato, non come turisti, ma come viaggiatori che si connettono emotivamente con il territorio e ne traggono insegnamenti e strumenti d’azione.

Ognuno dei nostri itinerari prevede, oltre alla visita della destinazione scelta, attività laboratoriali, di animazione sociale o di formazione non frontale, cucite su misura sul gruppo e con l’intento di approfondire ed elaborare i temi trattati.

Contattandoci, combinando le destinazioni proposte di seguito, si può costruire il proprio itinerario ad hoc, in base agli interessi del gruppo e con la massima flessibilità in termini di durata e densità delle attività. Si possono aggiungere anche visite nelle principali attrazioni artistico-culturali del territorio: in questo caso non saremo noi a gestire la visita, ma coinvolgeremo terzi e ci occuperemo degli aspetti logistici. Non esitare a chiedere maggiori informazioni.

Nel frattempo,
Buon Viaggio!

INFORMAZIONI GENERALI:

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Associazioni e realtà del territorio coinvolte
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Luoghi d'azione
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Beni confiscati riutilizzati in rete

TEMI:

STRUMENTI:

ITINERARI:

NAPOLI CITTÀ

Destinazione: quartiere Forcella, Napoli (Na)

In collaborazione con: Presidio di Libera Napoli Centro Storico “Ciro Colonna, Genny Cesarano, Luigi Galletta, Maikol Giuseppe Russo”

Il quartiere Forcella è il quartiere della Napoli in continua trasformazione. La densità abitativa e architettonica di questo territorio è specchio della densità della sua storia, i cui segni, di epoca antica o recente che essi siano, restano sempre tangibili. Casa delle macerie dell’antichissima porta muraria di Neapolis, fino a pochi decenni fa Forcella era anche il teatro degli scontri fra i clan che si contendevano il territorio, una trincea in cui molti innocenti hanno perso la vita. Lo scopo dell’itinerario è quello di riflettere sul dopo, su come la memoria delle vittime innocenti delle mafie, quando viva, sia in grado di trasformare mentalità, luoghi, comunità, sulla rivoluzione che genera. Con il presidio di Libera Napoli Centro Storico, che ha sede proprio nel quartiere, e l’aps “Annalisa Durante” verranno ripercorsi i luoghi di questa memoria, mettendo a confronto quelli che questa rivoluzione l’hanno già generata e quelli che rappresentano germogli che attendono solo di essere innaffiati.

Destinazione: quartiere Ponticelli, Napoli (Na)

In collaborazione con: Ats “Ciro Colonna”, CucinapoliEst, Presidio di Libera Ponticelli “Vittime 11 Novembre”

Quando parliamo di Ponticelli parliamo di un territorio marginalizzato, non solo geograficamente, essendo il confine est della città di Napoli, ma anche dal punto di vista socio politico, rappresentando un’area per cui storicamente istituzioni e politica non hanno mostrato interesse nel prendersi cura. Ma Ponticelli è molto di più rispetto alle etichette che gli vengono affibbiate: il degrado, la dispersione scolastica, la criminalità organizzata, aspetti per cui spesso il quartiere viene citato nelle cronache, sono solo una faccia della medaglia. Il quartiere ci dimostra come le comunità resilienti abitano gli spazi, come li rivendicano e se ne prendono cura dal basso quando nessuno lo fa per loro. Con questo itinerario vogliamo esplorare questi spazi, che oggi come ieri costituiscono la memoria storica del quartiere, luoghi che esercitano quotidianamente impegno, cura, condivisione, che simboleggiano presidi di resistenza attiva. Accanto a questi, vogliamo raccontare le storie delle vittime innocenti del quartiere, e di ciò che la loro memoria è stata in grado di generare.

Destinazione: Rione Sanità, Napoli (Na)

In collaborazione con: Presidio di Libera Napoli Centro Storico “Ciro Colonna, Genny Cesarano, Luigi Galletta, Maikol Giuseppe Russo”, NAPOLI inVITA No Profit (progetto Casa Sanità), Asd Spaccanapoli.

Il rione Sanità è un’area di Napoli unica nel suo genere, caratterizzata da una storia complessa e stratificata, in cui sacro e profano, spazio pubblico e spazio privato non solo coesistono, ma si mescolano. Da zona cimiteriale della città, affronta un periodo di grande ristagno sociale nell’800, e appare oggi profondamente segnata non solo dall’azione della criminalità organizzata, ma anche e soprattutto dalle numerosissime realtà associative che hanno contribuito al suo riscatto. Lo scopo dell’itinerario è quello di immergersi nella memoria storica del quartiere, per osservarlo con gli occhi di chi lo abita e ha a cura la sua identità.

Destinazione: Masseria “Antonio Esposito Ferraioli”, quartiere Afragola, Napoli

In collaborazione con: Libera Campania, associazioni attive nella gestione della Masseria

La Masseria “Antonio Esposito Ferraioli” ad Afragola è uno dei beni confiscati più grandi della provincia di Napoli ed è intitolato alla memoria di “Tonino”, sindacalista e lavoratore, ucciso a Pagani, il 30 agosto 1978, per essersi rifiutato di servire carne avariata alla mensa aziendale dove lavorava. Qui, in un luogo che un tempo apparteneva alla camorra, nascono oggi 300 orti urbani, un frutteto, un bosco e una fattoria. La Masseria Ferraioli è un bene agricolo produttivo, un orto sociale che permette alla comunità del territorio, dilaniato dalle speculazioni edilizie, non solo di avere un angolo di natura e verde di cui prendersi cura, ma anche uno spazio di condivisione e comunità.

Destinazione: Napoli centro

In collaborazione con: sezione territoriale A.N.P.I. capodimonte “Salvatore e Ciro Palumbo”

Napoli è una città grande e densamente popolata, che in ogni suo vicolo dimostra di essere luogo di resistenza dal basso, casa di una comunità resiliente e combattiva. Con questo itinerario, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, vogliamo ripercorrere le quattro giornate di Napoli (27 – 30 settembre 1943), l’insurrezione che nel corso della seconda guerra mondiale vide le masse popolari, da sole, liberare la città dall’occupazione nazifascista.

PROVINCIA di NAPOLI

Destinazione: Ottaviano (NA)

In collaborazione con: Libera Campania, Legambiente Ottaviano, Comune di Ottaviano

Quello di Ottaviano è un territorio segnato dalla sua storia dolorosa,  dalla presenza delle mafie che negli anni ‘80 diedero vita ad una guerra di camorra, una guerra che portò migliaia di lutti e sofferenza. Visitare il Castello Mediceo, simbolo della legalità e della riscossa della comunità, ci ricorda come sia importante dare nuova vita e significato ai beni confiscati, e come la lotta alla criminalità organizzata sia fondamentale per un processo di riscatto e impegno sul territorio. Attualmente il bene oltre ad essere stato trasformato in un museo all’aperto, ospita anche l’osservatorio “Ambiente e legalità”, un forte riferimento ideale per le scuole e le realtà associative del territorio. Questo, assieme ad altri luoghi e persone della comunità,  rappresenta un impegno morale contro la criminalità organizzata e per la promozione della legalità, della memoria e della tutela dell’ambiente naturale che lo circonda.

PROVINCIA di SALERNO

Destinazione: Fondo Agricolo “Nicola Nappo”, Scafati (SA)

In collaborazione con: Libera Campania, A.T.S. Terra Vi.Va.

Il Fondo “Nicola Nappo” è un fondo agricolo confiscato al boss Pasquale Galasso che misura circa 12 ettari ed è attiguo alle proprietà  immobiliari, anch’esse confiscate all’ex boss, che ora ospitano la tenenza della Guardia di Finanza di Scafati. Situato nell’estrema periferia della città, il fondo è gestito dall’ATS Terra Vi.v.a. ed è teatro di iniziative ad alto impatto sociale, finalizzate al raggiungimento della piena riappropriazione del bene confiscato da parte della comunità locale, come produzioni agricole, anche attraverso il progetto degli orti sociali, ed attività di animazione sociale e culturale. Lo scopo dell’itinerario è quello di far conoscere e vivere il fondo attraverso un percorso guidato che mostri concretamente come la sua rivoluzione si realizza nel quotidiano, con laboratori didattici a tema agricolo e proposte culinarie legate alle produzioni del fondo.

Destinazione: Oasi Dunale di Legambiente, Capaccio-Paestum (SA)

In collaborazione con: circolo di Legambiente “free wheeling” Paestum

Di fronte alla cinta muraria dell’antica città di Paestum, in un contesto turbato negli anni dall’intervento dell’uomo, nasce l’oasi dunale. Grazie al lavoro dei volontari di Legambiente, quella che era prima una discarica è stata restituita alla città come un’area protetta, un laboratorio all’aria aperta che studia le dinamiche della vegetazione, un luogo per un turismo alternativo che costituisce un importante esempio di equilibrata gestione dell’ecosistema costiero. L’oasi vuole restituire, così, alla comunità, il suo antico rapporto con il mare e con l’ambiente naturale che questa abita. Lo scopo dell’itinerario è quello di far conoscere l’Oasi e riflettere sulla tutela ambientale come strumento rigenerativo.

Destinazione: Pagani (SA)

In collaborazione con: Presidio di Libera a Pagani “Antonio Esposito Ferraioli”

Pagani, comune di circa 40 mila abitanti dell’Agro nocerino sarnese, è storicamente interessato dal fenomeno camorristico. La città ha pagato un prezzo altissimo di sangue innocente. Sono quattro le vittime innocenti: Antonio Esposito Ferraioli, Marcello Torre, Michele Ciarlo e Marco Pittoni e il Comune ha subito in meno di venti anni due scioglimenti per infiltrazioni mafiose, in un territorio che ancora oggi non riesce a liberarsi dall’oppressione camorrista: numerose le inchieste nei confronti di organizzazioni locali e di esponenti politici collusi. Lo scopo dell’itinerario è, a partire dai luoghi di memoria delle vittime innocenti, raccontare le loro storie, e la capacità che queste hanno di rendere gli spazi presidi di resilienza e riscatto.

PROVINCIA di CASERTA

Destinazione: Castel Volturno (CE), Casal Di Principe (CE)

In collaborazione con: Libera Caserta, Libera Terra, Comitato Don Diana

Quello della provincia di Caserta è un territorio vasto ed eterogeneo, disseminato di storie e luoghi di resistenza e riscatto. Lo scopo dell’itinerario è esplorare due luoghi in particolare di questi, e conoscere le persone che ne coltivano l’impegno. “Le Terre di Don Peppe Diana – Libera Terra s.c.s.” è la prima cooperativa in Campania di Libera Terra, consorzio “costola” di Libera: Associazioni, nomi e numeri contro le mafie che si occupa di promuovere economia circolare e sostenibile nei beni confiscati a vocazione agricola. Il 19 marzo 2009, in occasione del 15° anniversario dell’assassinio per mano camorrista del giovane sacerdote di Casal di Principe, nasce la cooperativa, che oggi produce mozzarella, ricotta e scamorza, anche biologiche, con il marchio Libera Terra, ed è impegnata nella conduzione di circa 80 ettaridi fondi agricoli confiscati e certificati biologici, disseminati sui territori di cinque comuni del casertano:Castel Volturno, Cancello ed Arnone, Pignataro Maggiore, Carinola e Grazzanise. L’associazione di promozione sociale “Comitato don Peppe Diana”, invece, è nata ufficialmente il 25 aprile 2006, come frutto di un percorso di diversi anni che ha coinvolto persone e organizzazioni unite dal desiderio di non dimenticare quel martirio. Il comitato gestisce oggi un bene confiscato: “Casa Don Diana”, un centro polivalente per la promozione sociale dedicato a giovani e adulti. Conoscere questi luoghi significa conoscere la comunità casertana, e la resilienza che da sembra la abita.

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